Il Chimigramma
Come primo laboratorio
di alfabetizzazione sulla fotografia ho elaborato due immagini, con una pratica
che permette di creare fotografie attraverso il semplice uso della luce. Questa
tecnica è chiamata “chimigramma” e sfrutta la componente chimica della carta
fotografica utilizzata: quest’ultima viene chiamata “fotosensibile”, perchè i sali
d’argento presenti sul foglio, a contatto con la luce dell’ambiente, si
riducono in argento metallico, cioè anneriscono. Per velocizzare questa procedura sono necessari due liquidi: il primo è
il liquido di sviluppo (idrochinone+acqua) che accellera il processo di riduzione
del sale, mentre il secondo è il liquido di fissaggio (idrsolfito di
sodio+acqua) che scioglie i sali d’argento bloccando la loro trasformazione. La prima immagine, che ho chiamato “Ale”, l’ho realizzata partendo dal
liquido di sviluppo, con cui , utilizzando un pennello, ho scritto il mio nome
sulla carta. Dopo aver completato quest’operazione ho spostato il foglio nel
liquido d’arresto (acido acetico+acqua) che ha tolto i residui del fluido
precedente, per poi inserirlo nel liquido di fissaggio che ha fermato le reazioni
di sviluppo che potevano essere ancora in atto.La fotografia creata ha scritta
nera su sfondo bianco. La seconda immagine, che ho chiamato “Hand”, l’ho
prodotta con il processo inverso, cioè dopo aver creato l’immagine con liquido
di fissaggio, ho passato la fotografia nei successivi fluidi, d’arresto prima,
di sviluppo dopo, per poi passare di nuovo nell’arresto e velocemente nel
fissaggio. La figura uscita è bianca su sfondo nero.Questo laboratorio ci è servito a conoscere, ed a utilizzare, alcuni strumenti
necessari per la realizzazione di una fotografia.
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Ale |
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Hand |
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